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Omaggio a 

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Georg Ratzinger

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15 gennaio 1924 - 1° luglio 2020

 “Non riesco nemmeno a immaginare come la mia vita avrebbe potuto svolgersi diversamente. Sin dall’infanzia il sacerdozio è stato il mio unico scopo. E questo vale anche per mio fratello: anche se alcune cose sono andate diversamente da come le avevamo progettate, la direzione era chiara sin dall’inizio. Entrambi abbiamo intrapreso questo percorso con tutte le sue conseguenze e oggi posso soltanto dire che sono riconoscente al buon Dio per avermi dato la forza di portare a termine questo impegno, senza 'se' e senza 'ma'. Abbiamo sentito, semplicemente, che il Signore ci guidava e che quella era la sua volontà. L’esistenza di ogni uomo comporta delle difficoltà, ma se tendiamo a un fine così bello e appagante, se avvertiamo la sua vicinanza e riusciamo a seguire la via che conduce a Lui, allora possiamo esclamare con tutto il cuore: Deo gratias!”

​(da “Mio fratello il Papa”, con Michael Hesemann, Piemme 2012)

Georg Ratzinger è nato a Pleiskirchen, in Baviera, il 15 gennaio 1924. Iniziò a suonare l'organo in chiesa già dall'età di undici anni. Nel 1935 entrò nel seminario minore di Traunstein, dove maturò la sua istruzione musicale. Nel 1935 fa l'aiutante in un negozio di pellicce. Nel 1942 Ratzinger venne coscritto nelle Reichsarbeitsdienst, e in seguito nella Wehrmacht, con la quale combatté anche in Italia. Catturato dagli Alleati nel 1945, venne detenuto come prigioniero militare vicino Napoli e rilasciato nel giugno 1945.

Nel 1946 assieme al fratello Joseph Ratzinger entrò nel seminario regolare di Monaco di Baviera, da dove uscirono entrambi nel 1951, ordinati sacerdoti. Ratzinger completò i suoi studi musicali nel 1957, divenendo maestro di cappella a Traunstein. In seguito, nel 1964, divenne direttore del coro della Cattedrale di Ratisbona, noto come "Regensburger Domspatzen", che diresse fino al 1994.

Alla guida del coro di voci bianche e del coro a voci virili della cattedrale di Ratisbona, il maestro Ratzinger ha effettuato centinaia di concerti in tutto il mondo, partecipando a rassegne corali internazionali di musica sacra negli Stati Uniti, in Scandinavia, Canada, Taiwan, Giappone, Irlanda, Polonia, Ungheria, Italia e nella Città del Vaticano; oltre alle numerosissime esibizioni in tutta la Germania e nella vicina Austria. Alla guida dello stesso coro ha effettuato numerose incisioni per Deutsche Grammophon, Ars Musici e altre importanti etichette discografiche con corpose produzioni dedicate a Johann Sebastian Bach, Wolfgang Amadeus Mozart, Heinrich Schütz, Felix Mendelssohn e moltri altri ancora.

Nel 1967 venne promosso monsignore e nel 1993 venne elevato a protonotario apostolico. Diresse i "Regensburger Domspatzen" in numerose occasioni importanti: alla presa di possesso del titolo di arcivescovo di Monaco da parte del fratello Joseph, nelle visite della regina d'Inghilterra Elisabetta II (1978), di papa Giovanni Paolo II (1980), in occasione del summit della NATO del 1982.

Nel 1981 è stato insignito del titolo di "Bundesverdienstkreuz" della Repubblica Federale di Germania.

Il 19 maggio 2005 è stato insignito dell'onorificenza austriaca di Croce d'onore di prima classe per la scienza e l'arte. 

Il 21 agosto 2008, il sindaco di Castel Gandolfo gli ha conferito, nel Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo, la cittadinanza onoraria della piccola cittadina castellana.

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“Gli…anni della tua vita non sono stati sempre facili…Fin dall’inizio, molto presto, si è manifestata in te questa duplice vocazione: alla musica e al sacerdozio, una che abbracciava l’altra, e così tu sei stato guidato sui tuoi passi ed hai percorso il tuo cammino, fino a quando la Provvidenza ti ha donato l’incarico a Regensburg, con i Regensburger Domspatzen, in cui hai potuto servire sacerdotalmente la musica e trasmettere al mondo e all’umanità la gioia per l’esistenza di Dio tramite la bellezza della musica e del canto. Anche lì hai avuto pene a sufficienza – ogni prova è una fatica, noi lo possiamo intuire e lo sappiamo…

Ma poi, quando il coro risuonava in modo brillante e portava nel mondo la gioia, la bellezza di Dio, tutto tornava ad essere grande e bello…Ringraziamo il buon Dio, insieme a te, per la sua provvidenza, e poi ringraziamo te, perché hai riposto tutte le tue forze, la tua disciplina, la tua gioia, la tua fantasia e la tua creatività in questi trent’anni con i Regensburger Domspatzen, conducendoci sempre di nuovo a Dio…E siccome la vita umana è sempre incompleta, finché siamo in cammino, in ogni gratitudine umana c’è sempre anche aspettativa, speranza e preghiera; e così preghiamo oggi il buon Dio…affinché consenta a noi tutti, un giorno, di entrare nel concerto celeste, per sperimentare definitivamente la gioia di Dio”

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Benedetto XVI, 17 gennaio 2009

Chi crede non è

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mai solo

“Non lo è nella vita e neanche nella morte”

(24 aprile 2005)

“Gesù Cristo, per così dire, ci adotta come suoi fratelli e sorelle, accogliendoci con ciò come figli nella famiglia di Dio. In questo modo fa quindi di tutti noi una grande famiglia nella comunità universale della Chiesa. Sì, chi crede non è mai solo. Dio ci viene incontro. Incamminiamoci anche noi verso Dio, allora ci avviciniamo gli uni agli altri! Non lasciamo solo, per quanto sta nelle nostre forze, nessuno dei figli di Dio!”

(12 settembre 2006)

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