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Giornate 2014 - 2022

2014

2015

Dopo la straordinaria e per certi versi inaspettata diffusione della prima edizione, non solo in Italia e in Europa ma anche in diverse parti del mondo, la Giornata si rinnova anche nel secondo anniversario della fine del Pontificato di Benedetto XVI.

Viene introdotto per la prima volta un logo, molto semplice ed essenziale: la croce da cui si dipartono due bracci che racchiudono la scritta rappresentano l'abbraccio nella preghiera tra Papa Benedetto e i numerosi fedeli che nel mondo si uniscono a lui, così come una la Basilica Vaticana e l'adiacente colonnato, il "recinto di Pietro".

2016

La figura principale del logo è il cuore: nel 2016 ricorreva il 160° anniversario dell’istituzione della Solennità del Sacro Cuore di Gesù, Giornata per la santificazione dei sacerdoti, nonchè i 65 anni dell’Ordinazione sacerdotale di Joseph Ratzinger, il 29 giugno. La forma del cuore simboleggia l’abbraccio al Santo Padre Benedetto attraverso la preghiera.
Sopra il cuore la fiamma con i colori dei raggi della Divina Misericordia, al centro del Giubileo straordinario 2015-2016. All’interno del cuore la croce, ai piedi della quale Benedetto XVI continua a stare, posizionata proprio nel punto in cui nella mappa della Città del Vaticano si trova il Monastero “Mater Ecclesiae”, residenza di Papa Benedetto.

2017

“Nella preghiera sono sempre vicino a tutti voi”: il lascito di Benedetto XVI, più che mai attuale, si è rinnovato anche nel quarto anniversario della conclusione del Pontificato.
Questa quarta Giornata è stata un momento importante nel cammino verso il 90° compleanno dell’amato Benedetto (16 aprile 2017), celebrato sempre con la preghiera e la meditazione, oltre che con l’immensa gratitudine per il dono ricevuto attraverso la sua persona.

Nel suo complesso e nei suoi colori, oro e rosso, il logo ricalca lo stemma del Pontificato. È suddiviso in quattro riquadri da una croce, centro di tutta l’esistenza di Joseph Ratzinger.

Il riquadro oro in alto a sinistra contiene l’Alfa e dell’Omega, “Cristo ieri e oggi: Principio e Fine: il 90° compleanno è coinciso ancora una volta con la Domenica di Pasqua, sottolineando il legame con il Signore Risorto iniziato con la nascita nel Sabato Santo e con il Battesimo la mattina successiva con l’Acqua nuova.

Il riquadro rosso in alto a destra contiene la conchiglia, presente già nello stemma vescovile a significare la guida di tutta una vita del maestro Sant’Agostino.

Il riquadro rosso in basso a sinistra contiene le Chiavi incrociate di San Pietro, simbolo della potestà papale tenuta per otto luminosi ma anche travagliati anni, in qualche modo ancora legato a essa “nel servizio della preghiera”.

2018
"Ho servito il Signore con tutta umiltà" (At 20, 19)

Un lustro nella bimillenaria storia della Chiesa non sono che un attimo, ed è lo stesso se pensiamo alla figura di Papa Benedetto, ancora più che mai attuale, riscoperta o conosciuta davvero per la prima volta. La sua teologia, le sue opere letterarie prima dell’elezione, il suo Magistero, gli otto anni del suo gioioso e sofferto Ministero Petrino, vengono richiamati quasi continuamente nel vasto mondo di internet, così come fuori, senza dimenticare la gioia che suscita ogni nuova immagine di Benedetto XVI nel suo eremo vaticano.
Abbiamo voluto dare un tema a questa Giornata, preso dagli Atti degli Apostoli: il servizio e l’umiltà sono alcuni dei tratti essenziali dell’intera vita e dell’intero apostolato di Joseph Ratzinger. Lui stesso riassunse implicitamente la sua esistenza, e quello che dovrebbe essere il cammino da seguire per tutti noi cristiani, nel marzo 2011 parlando con i seminaristi: “Non chiediamo lode, non vogliamo ‘farci vedere’, non è per noi criterio decisivo pensare a che cosa diranno di noi sui giornali o altrove, ma che cosa dice Dio. Questa è la vera umiltà: non apparire davanti agli uomini, ma stare sotto lo sguardo di Dio e lavorare con umiltà per Dio e così realmente servire anche l’umanità e gli uomini”.

​Il centro del logo è ovviamente la croce. Di essa, un braccio e la parte superiore formano la lettera V, cinque nei numeri romani: cinque come il numero delle Giornate di preghiera e cinque come gli anni passati dalla rinuncia al Pontificato.
I due omini stilizzati, uno più grande e uno più piccolo, simboleggiano l’incontro nella preghiera e attraverso essa tra il Popolo di Dio e Benedetto XVI, incontro che avviene ai piedi della Croce, presso cui Joseph Ratzinger dal 28 febbraio 2013 si trova “in modo nuovo”. 
Insieme, la croce e gli omini, richiamando la Cupola della Basilica Vaticana e il Colonnato del Bernini, simboleggiano il “recinto di San Pietro” in cui Papa Benedetto resta nel servizio della preghiera.

2018/2
Giornata straordinaria

“Guardatevi bene dal lievito dei farisei, che è l'ipocrisia.

Non c'è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. Quindi ciò che avrete detto nelle tenebre sarà udito in piena luce, e ciò che avrete detto all'orecchio nelle stanze più interne sarà annunciato dalle terrazze”

(Lc 12, 1-3)

“In un mondo in cui la menzogna è potente, la verità si paga con la sofferenza”

(Benedetto XVI, 28 giugno 2008)
 

Il 19 aprile 2018 si sono compiuti i 13 anni dall’elezione a Papa di Joseph Ratzinger. Ancora una volta, nonostante Benedetto non sia più Pontefice regnante da cinque anni, la sua persona a noi così cara è stata al centro di mancanze di rispetto così forti come non accadeva dal Pontificato. Lo abbiamo difeso, abbiamo gridato la sua coerenza e la sua totale adesione alla Verità, e abbiamo ricordato, ancora una volta, la sua straordinaria fede e l’obbedienza al suo successore. 
Era il momento di pregare, per lui e con lui, per le sue intenzioni di Pastore orante della Chiesa universale. Non si è potuto aspettare il prossimo 28 febbraio per farlo tutti insieme. 
La Giornata, proposta insieme alla pagina Facebook "Benedict XVI – The Court of Gentiles", ha seguito lo schema di sempre.

2019
"Scelti da Dio, santi e amati, rivestitevi dunque di sentimenti
di tenerezza, di bontà, di umiltà"
(Col 3, 12)

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"Noi siamo cittadini di un'altra «città», dove si trova la nostra vera patria, ma il cammino verso questa meta dobbiamo percorrerlo quotidianamente su questa terra. Partecipando fin d'ora alla vita del Cristo risorto dobbiamo vivere da uomini nuovi in questo mondo, nel cuore della città terrena. E questa è la via non solo per trasformare noi stessi, ma per trasformare il mondo, per dare alla città terrena un volto nuovo che favorisca lo sviluppo dell'uomo e della società secondo la logica della solidarietà, della bontà, nel profondo rispetto della dignità propria di ciascuno. L’Apostolo ci ricorda quali sono le virtù che devono accompagnare la vita cristiana; al vertice c'è la carità, alla quale tutte le altre sono correlate come alla fonte e alla matrice. Essa riassume e compendia «le cose del cielo»: la carità che, con la fede e la speranza, rappresenta la grande regola di vita del cristiano e ne definisce la natura profonda"

(Udienza generale, 27 aprile 2011)

La figura principale del logo è la barca con la vela spianata che solca il mare. La barca rimanda a San Paolo e ai viaggi compiuti per portare a tutte le genti il Vangelo; e rimanda alla Chiesa, che come ci ha ricordato Papa Benedetto il 27 febbraio 2013 "non è mia, non è nostra, ma è sua. E il Signore non la lascia affondare; è Lui che la conduce, certamente anche attraverso gli uomini che ha scelto, perché così ha voluto". L'albero maestro è la Croce, il sostegno della barca, il centro della preghiera e della lunga esistenza di Joseph Ratzinger.

2020
"Ti ha benedetto Dio per sempre" (Sal 44, 3)

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"Il Signore mi ha guidato, mi è stato vicino, ho potuto percepire quotidianamente la sua presenza. E’ stato un tratto di cammino della Chiesa che ha avuto momenti di gioia e di luce, ma anche momenti non facili; mi sono sentito come san Pietro con gli Apostoli nella barca sul lago di Galilea: il Signore ci ha donato tanti giorni di sole e di brezza leggera, giorni in cui la pesca è stata abbondante; vi sono stati anche momenti in cui le acque erano agitate ed il vento contrario, come in tutta la storia della Chiesa, e il Signore sembrava dormire. Ma ho sempre saputo che in quella barca c’è il Signore e ho sempre saputo che la barca della Chiesa non è mia, non è nostra, ma è sua. E il Signore non la lascia affondare; è Lui che la conduce, certamente anche attraverso gli uomini che ha scelto, perché così ha voluto. Questa è stata ed è una certezza, che nulla può offuscare [...] Dio [...] non ha fatto mai mancare a tutta la Chiesa e anche a me la sua consolazione, la sua luce, il suo amore"

(Ultima Udienza generale, 27 febbraio 2013)

Sono due le figure principali, con la croce come parte integrante, a cui rimanda: la B di Benedetto XVI e il cuore, simbolo dell’Amore di Cristo, centro della teologia di Joseph Ratzinger; simbolo dell’amore del Papa per Dio, la sua Chiesa e noi tutti; simbolo del nostro amore per lui.

Le due metà della figura sono anche una rappresentazione stilizzata del 15, il numero degli anni trascorsi dall’elezione al Soglio di Papa Benedetto. 
Il giallo e il rosso sono i colori principali dello stemma del Pontificato.

2021
"L'amore del Cristo ci spinge" (2 Cor 5, 14)

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​“Cristo ha preso l'ultimo posto nel mondo - la croce - e proprio con questa umiltà radicale ci ha redenti e costantemente ci aiuta […] Quanto più uno s'adopera per gli altri, tanto più capirà e farà sua la parola di Cristo: « Siamo servi inutili » (Lc 17, 10). Egli riconosce infatti di agire non in base ad una superiorità o maggior efficienza personale, ma perché il Signore gliene fa dono. A volte l'eccesso del bisogno e i limiti del proprio operare potranno esporlo alla tentazione dello scoraggiamento. Ma proprio allora gli sarà d'aiuto il sapere che, in definitiva, egli non è che uno strumento nelle mani del Signore; si libererà così dalla presunzione di dover realizzare, in prima persona e da solo, il necessario miglioramento del mondo. In umiltà farà quello che gli è possibile fare e in umiltà affiderà il resto al Signore. È Dio che governa il mondo, non noi. Noi gli prestiamo il nostro servizio solo per quello che possiamo e finché Egli ce ne dà la forza. Fare, però, quanto ci è possibile con la forza di cui disponiamo, questo è il compito che mantiene il buon servo di Gesù Cristo sempre in movimento”

(Deus caritas est,  35)

​Al centro di tutto, come sempre, la Croce. Benedetto XVI ci ricorda, con la sua vita e il suo insegnamento, che essa “non è il segno della vittoria della morte, del peccato, del male ma è il segno luminoso dell’amore, anzi della vastità dell’amore di Dio, di ciò che non avremmo mai potuto chiedere, immaginare o sperare: Dio si è piegato su di noi, si è abbassato fino a giungere nell’angolo più buio della nostra vita per tenderci la mano e tirarci a sé, portarci fino a Lui” (23 aprile 2011).
I due esseri umani che si abbracciano ai piedi della Croce simboleggiano l’amore che da essa ricevono e imparano a donare agli altri.

Il braccio color marrone simboleggia la barca della Chiesa che naviga nel mare del mondo, simboleggiato dal braccio color azzurro: “Non siamo soli nel portarne il peso: ci sosteniamo infatti gli uni gli altri e soprattutto il Signore stesso guida e sostiene la fragile barca della Chiesa” (19 ottobre 2006).

2022
"Li amo sino alla fine" (Gv 13, 1)

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​"Con questa espressione 'sino alla fine' Giovanni rimanda in anticipo all’ultima parola di Gesù sulla Croce: tutto è portato a termine, 'è compiuto' (19, 30). Mediante il suo amore la Croce diventa metabasis, trasformazione dell’essere uomo nell’essere partecipe della gloria di Dio. In questa trasformazione Egli coinvolge tutti noi, trascinandoci dentro la forza trasformatrice del suo amore al punto che, nel nostro essere con Lui, la nostra vita diventa 'passaggio', trasformazione. Così riceviamo la redenzione – l’essere partecipi dell’amore eterno, una condizione a cui tendiamo con l’intera nostra esistenza”.

(Santa Messa

nella Cena del Signore,

20 marzo 2008)

Nel complesso raffigura la sigla “IHS”, abbreviazione per contrazione del nome di Cristo in greco (le prime due lettere sono le lettere iniziali del nome, l'ultima lettera è la finale del nome stesso), che richiama in particolar modo all’Eucaristia, centro pulsante della vita e della predicazione di Joseph Ratzinger, come testimonia l’Esortazione Apostolica “Sacramentum Caritatis” del 2007.

La Croce è la figura centrale. Alla sinistra la I, che si fonde con il primo braccio, andando a creare la H, raffigura un omino stilizzato e rappresenta Benedetto XVI e il suo stare “presso la Croce in modo nuovo” in questi anni dopo la rinuncia. Alla destra, la S, che parte dalla base della Croce e rappresenta un sentiero, metafora dell’esortazione ratzingeriana “andiamo avanti”.

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